Particolarmente interessanti i numeri facenti riferimento alle applicazioni per device mobile e, nello specifico, a quelle dedicate ad Android ed iOS che, nelle ultime ore, Appsfire ha provveduto a rendere noti conseguenzialmente ad un insieme di dati recentemente raccolti ed analizzati.
Infatti, stando a quelle che sono le attuali statistiche e che Appsfire ha cercato di rendere ancor più comprensibili mediante l’aggiunta di appositi grafici, sarebbero ben un milione le applicazioni attualmente sviluppate per i due celebri OS, oltre al fatto che tanto l’Android Market quanto l’App Store vadano a configurarsi, ad oggi, come i marketplace più forniti.
I dati resi disponibili da Appsfire fanno però riferimento sollo e soltanto a quelle che sono le applicazioni attualmente sviluppate e che, nel dettaglio, non equivalgono a quelle che sono effettivamente attive e pronte ad essere scaricate sul device mobile in uso.
La percentuale delle applicazioni attualmente attive corrisponde infatti all’80%, un dato che, unitamente a quelli recentemente rilevati, mette in evidenza come il mercato delle applicazioni per Android e iOS sia sempre più in continua evoluzione.
In ogni caso, stando a quelle che sono le previsioni di Appsfire, entro la fine dell’anno il grande traguardo verrà raggiunto e quindi per l’inizio del 2012 saranno, o, almeno, così dovrebbe essere, ben un milione le applicazioni effettivamente disponibili ed utilizzabili.
È inoltre tanto utile quanto, al tempo stesso, interessante analizzare quelle che sono le caratteristiche dei due marketplace coinvolti nel processo di analisi.
I due marketplace sono quelli attualmente più forniti ma l’App Store, almeno allo stato attuale delle cose, si trova in una fase di leggero vantaggio (secondo recenti previsioni la situazione sembrerebbe essere destinata a cambiare) rispetto all’Android Market presentano il 52% delle applicazioni sviluppate.
I due marketplace, inoltre, differiscono per vari altri aspetti come, ad esempio, la differente politica di gestione dei contenuti o, ancora, la qualità media delle varie app.
Via | The Next Web
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